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Probabilmente sarà capitato anche a voi, cercando uno smartphone di seconda mano, di trovare annunci quali Galaxy S7 identico all’originale, con descrizioni vaghe e che rimandano alle caratteristiche del top di gamma Samsung, ma qualcosa che non torna. In casi come questo, probabilmente sarete incappati in un smartphone contraffatto: non se ne parla moltissimo, ma è una realtà enorme in Italia, che causa perdite per 885 milioni di euro.
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Questa cifra viene dal nuovo report di Euipo, l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale, che insieme a Itu ha stimato a tanto il valore delle mancate vendite di smartphone a causa dell’acquisto di modelli contraffatti: per le aziende che agiscono nella legalità, si tratta di perdite pari al 15,4% dell’intero mercato.
Nonostante la penetrazione di smartphone contraffatti sia persino maggiore in Grecia, Bulgaria e Romania, in Europa l’Italia è il paese di maggior impatto economico in questo mercato dell’illegalità; seguono Regno Unito (660 milioni di euro), Germania (564 milioni di euro), Spagna (386 milioni ) e Francia (380 milioni), mentre all’ultimo posto si trova la Danimarca con meno del 5% di perdite.
Considerando i cinque stati con il più alto numero di dispositivi contraffatti, la perdita per il mercato europeo sale a 2,9 miliardi di euro: in assenza di modelli falsi, in Europa sarebbero stati venduti 14 milioni di smartphone “legali” in più, con ricavi (tassabili) pari a 4,2 miliardi, ossia l’8,3% del settore.
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In ogni caso, il problema non è solo europeo: secondo lo studio, a livello mondiale vengono venduti 184 milioni di smartphone contraffatti, che causano perdite per un valore di 45,3 miliardi di euro, ossia il 12,9% dell’intero settore. Infatti, nella resto del mondo (con l’eccezione del Nord America), la situazione è anche peggiore: nei paesi dell’Asia Pacifica (con l’eccezione di Cina e stati dell’ASEAN) i modelli contraffatti causano perdite per 7,16 miliardi di euro, pari all’11,8% del mercato; in Africa, invece, la falsificazione dei dispositivi causa perdite per circa 1 miliardo di euro, una cifra che rappresenta ben il 21,3% del settore; nell’America Latina, invece, si perdono 4,7 miliardi di euro, pari al 19,6% del mercato e queste cifre esplodono in Cina, con perdite di 16,5 miliardi di euro, pari al 15,6% del mercato.
Il report segnala che acquistare un modello contraffatto può essere sconveniente per moltissimi motivi, prima di tutto fiscali (salvo strane, rarissime eccezioni, queste vendite non sono tassate); tuttavia, nel rapporto si leggono anche ragioni non economiche per cui si dovrebbero evitare dispositivi falsi:
– abbassano la qualità dei servizi delle telecomunicazioni e influiscono negativamente sull’esperienza degli utenti;
– creano un possibile rischio per la salute degli utenti, a causa di materiali o componenti difettosi o non adeguati;
– aumentano il rischio di minacce di sicurezza informatica;
– mettono a rischio la privacy degli utenti;
– compromettono la sicurezza delle transazioni economiche online;
– non sono coperti da garanzia o altre tutele;
– causano rischi all’ambiente a causa dell’utilizzo di materiali non conformi a quelli previsti dalla legge.
C’è da tener presente, infatti, che i dispositivi contraffatti possono contenere sostanze che sono vietate in Europa grazie alla Normativa comunitaria RoHS, nonché proibiti nella maggior parte dei paesi del mondo per leggi analoghe.
Insomma, i possibili rischi nell’acquistare modelli non originali sono evidenti e il nostro suggerimento, ovviamente, è di non fidarvi di prodotti sospetti o che non hanno le corrette certificazioni europee.
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http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/46115_italia-primo-paese-per-smartphone-falsi-in-fumo-quasi-900-milioni.htm