Gli smartphone sono sempre più spesso utilizzati per accedere al web in mobilità. Quale deve essere la velocità di connessione minima per i vari usi che ne facciamo? Scopriamolo insieme
Potete installare tutte le app che volete o scattare centinaia e centinaia di immagini. Senza un’adeguata connessione a Internet, il vostro smartphone è diventato ormai praticamente inutile, o quasi. Se un decennio fa, al lancio del primo iPhone, la rivoluzione era rappresentata dalla possibilità di installare app sul dispositivo, oggi lo smartphone sarebbe paragonabile a un fermacarte se non fosse utilizzato con una connessione dati caratterizzata da una buona velocità di download.
A questo punto, però, sorge spontanea la domanda: quanto deve essere veloce Internet per utilizzare al meglio lo smartphone? La risposta, come spesso accade nel mondo della tecnologia, è: dipende. A seconda dell’utilizzo che fate del telefonino, infatti, avrete bisogno di una connettività dati più o meno performante.
Come misurare la velocità di connessione
Prima di vedere quale sia la velocità connessione ideale per utilizzare lo smartphone, è d’obbligo un breve excursus su cosa si intende per velocità di connessione e, soprattutto, come misurarla e valutare la qualità della rete dati del nostro operatore telefonico. In attesa che la rete 5G passi dall’essere un progetto futuristico in fase di attuazione a una realtà per tutti noi, la velocità connessione degli smartphone (così come quella della linea Internet di casa) si misura in megabit al secondo (abbreviato in mbps). Fatto più che noto, se vi è mai capitato di ascoltare una qualunque pubblicità di un operatore telefonico.
Cosa vuol dire, esattamente, avere una connessione da 30 megabit, da 100 megabit o da 300 megabit (ovvero la velocità massima teorica raggiungibile da una connessione con tecnologia 4G LTE, dove solitamente i valori reali si attestano su un livello molto più basso)? Per capirlo è necessaria la conoscenza di concetti basilari di quella che potremmo definire “aritmetica binaria“. Convenzionalmente, 1 byte (unità di misura “minima” solitamente utilizzata per misurare la dimensione dei file) equivale a 8 bit e, di conseguenza, 1 megabyte (indicato convenzionalmente in maniera abbreviata con 1 MB) equivale a 8 megabit (abbreviato in 8 Mb, con la “b” minuscola). Una connessione con velocità di 8 mbps, quindi, permette di scaricare fino a 1 megabyte al secondo, mentre una connessione con velocità da 30 mbps fa scaricare file fino a 3,75 megabyte al secondo e così via.
Misurare la velocità di connessione dello smartphone, infine, non è poi così differente rispetto alla misurazione velocità connessione della linea Internet di casa. Molto semplicemente, sarà necessario fare uno speed test sfruttando una delle tante app presenti su vari store digitali. La più scaricata utilizzata è SpeedTest by Ookla, ma non è l’unica opzione a disposizione: valutate bene le vostre necessità e, dopo, scaricate quella che meglio vi si adatta.
Utilizzo per social, posta elettronica e lavoro
Se fate un uso basilare dello smartphone – per controllare i profili social, per la messaggistica istantanea, per scaricare e inviare e-mail o per altre operazioni in ambito lavorativo – non avrete bisogno di una velocità di connessione elevatissima. Questo genere di operazioni, infatti, richiede una banda tutto sommato limitata e, a volte, è sufficiente una connessione di qualche centinaio di kilobit al secondo per riuscire a inviare un messaggio di posta elettronica, scaricare un documento di testo, una cartella di lavoro o un file PDF. Le uniche applicazioni che potrebbero dare qualche grattacapo sono quelle relative ai social network o alla messaggistica istantanea: nel caso volessimo vedere un video su Facebook o scaricare una nota audio o un filmato inviatoci da un nostro amico su WhatsApp o Telegram, potremmo aver bisogno di una connessione leggermente più veloce, nell’ordine di qualche megabit.
Streaming audio
Da tempo, ormai, lo smartphone ha rimpiazzato (e mandato in pensione) i lettori MP3 come partner ideali per ascoltare musica ovunque ci si trovi: in treno o metro mentre si va a lavoro, mentre si fa jogging oppure mentre si è in casa con ramazza e strofinaccio in mano per le pulizie quotidiane. A differenza dei vecchi lettori MP3, però, gli smartphone sono solitamente utilizzati in abbinamento con uno dei tanti servizi di streaming audio oggi disponibili (Spotify, Apple Music, YouTube Music e Amazon Prime Music, tanto per citarne quattro tra i più popolari). È necessario chiedersi, dunque, quale sia la velocità connessione minima per ascoltare musica in streaming sullo smartphone senza interruzioni.
Prima di tutto, vale la pena sottolineare che la stragrande maggioranza dei servizi di streaming musicale utilizza dei particolari algoritmi che adattano la qualità della riproduzione audio alla velocità di connessione del device collegato. Così, in caso di connessione lenta, ascolterete una traccia audio di qualità inferiore, ma senza avere problemi di buffering. Come si traduce il tutto in pratica? Se, ad esempio, dallo speedtest risulta che la nostra connessione Internet da rete cellulare ha una velocità di 8 megabit al secondo (quindi, 1 megabyte al secondo) e tenendo conto del fatto che una traccia audio di qualità medio-alta pesa tra i 4 e i 5 megabyte(dipende molto dal codec utilizzato per la compressione), scopriamo che il download di una canzone richiederà non più di 5 o 6 secondi. Se, invece, la velocità di connessione scende al di sotto di 1 megabit al secondo (0,125 megabyte al secondo), la questione potrebbe complicarsi non poco: nonostante il lavoro degli algoritmi di streaming, potremmo avere dei problemi nell’ascoltare le canzoni in riproduzione senza incorrere in fastidiose interruzioni.
Streaming video
Lo streaming video non differisce poi così tanto da quanto abbiamo appena visto per lo streaming audio. L’unica sostanziale differenza sta nella quantità di dati che dovranno essere scaricati dallo smartphone per permetterci di vedere il filmato senza problemi di buffering e interruzioni varie. Esattamente come i servizi di streaming audio, anche quelli di streaming video utilizzano algoritmi che adattano la qualità video alla velocità di connessione, così da garantire la miglior esperienza d’uso possibile.
Comunque, se vi chiedete quanto “consuma” un video YouTube o Netflix, non c’è una risposta univoca e valida una volta per tutte. Il “gioco” degli algoritmi, infatti, permette di cambiare qualità anche in corsa, così da adattarsi a eventuali momentanei cali di banda e della velocità di connessione. Tendenzialmente, un video YouTube con risoluzione Full HD e 30 FPS consuma circa 12-15 megabyte (MB) ogni minuto, ossia circa 2 megabyte al secondo. Ciò vuol dire che sarà necessaria una connessione con velocità di almeno 15 megabit al secondo per riuscire a vedere un video di questo genere in diretta streaming, senza attese né rallentamenti. Ovviamente, al calare della risoluzione calerà anche il consumo dati (mediamente, un video in alta definizione richiede i 2/3 dei dati necessari per un video Full HD, mentre nel caso di un filmato con risoluzione 480p saranno necessari più o meno la metà dei dati usati per il filmato in Full HD).
Gaming
Da qualche tempo a questa parte, quando si parla di consumo dati si devono fare i conti anche con i tanti videogame multiplayer disponibili per piattaforma mobile. In questo caso, il consumo dipende molto dalla tipologia di gioco e dalla qualità grafica dello stesso, ma è comunque possibile fare una stima del consumo orario dei vari titoli e, quindi, calcolare la velocità connessione necessaria per giocare multiplayer dallo smartphone.
Secondo alcuni test compiuti da diversi utenti, sia Fortnite sia PUBG in versione per smartphone consumano tra i 20 e i 30 megabyte ogni ora di gioco, ossia circa 0,5 megabyte ogni minuto di gioco. Un consumo dati molto limitato, insomma, che consente di giocare anche se la velocità connessione della rete dati non è delle migliori (anche meno di un megabit al secondo potrebbe essere sufficiente).