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Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo, sarà possibile parlare e navigare in tutta Europa senza costi aggiuntivi. Ecco come si comportano gli operatori italiani
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Con il regolamento “Roaming sulle reti pubbliche di telefonia mobile“, l’Unione Europea ha via via diminuito i costi sostenuti dagli utenti del Vecchio Continente per effettuare chiamate, inviare SMS e navigare in Rete da un Paese diverso da quello di residenza. Dopo un lungo processo burocratico e tecnologico, questi costi sono stati definitivamente azzerati e, a partire dal 15 giugno 2017, non avranno costi aggiuntivi rispetto a quelli già sostenuti nel proprio Paese.
Si tratta di una riforma epocale, destinata a cambiare una volta per tutte il mercato della telefonia mobile all’interno dei confini dei 27 Paesi aderenti all’Unione. Una riforma che avrà un grande impatto sulle abitudini di milioni di cittadini, in particolar modo di chi è solito viaggiare molto per svago o per lavoro. Che ci si sposti per motivi personali o professionali, infatti, fa ben poca differenza: dalla metà di giugno non ci si dovrà più preoccupare (o quasi) di bollette impazzite al ritorno da un viaggio in Europa.
Che cos’è il roaming
Alla base del funzionamento della telefonia mobile troviamo una rete wireless organizzata in celle, ovvero dei ripetitori di segnali radio in grado di coprire una distanza variabile di alcuni chilometri (le celle, per l’appunto). Per effettuare chiamate, inviare SMS e navigare in Rete, i telefoni cellulari e gli smartphone si agganciano alla rete del loro operatore telefonico secondo i parametri tecnici presenti all’interno della SIM (e in futuro dell’e-SIM). Nel caso in cui la rete del proprio operatore non fosse disponibile, il cellulare si connetterà alla rete di un altro operatore con il quale è stato sottoscritto un accordo.
In questo caso si parla di roaming: non potendo collegarci alla “rete madre”, si sfruttano accordi nazionali e internazionali per agganciarsi a un’altra rete ed essere così sempre raggiungibili. Quando si parla di roaming internazionale, dunque, ci si riferisce a quegli accordi e a quegli accorgimenti tecnici e tecnologici che permettono di connettersi a un operatore straniero senza bisogno di cambiare la propria SIM e quindi conservando il proprio numero di telefono. Il passaggio da una rete all’altra, ovviamente, non è gratis: gli accordi sottoscritti tra i vari operatori prevedono il pagamento di una sorta di “affitto“ per l’utilizzo della rete e degli apparati tecnici e tecnologici altrui. Costi che sono poi riversati sugli utenti sotto forma delle cosiddette “tariffe di roaming”.
Cosa cambia dal 15 giugno 2017
Con il regolamento europeo citato in precedenza, i costi del roaming internazionale per i cittadini dell’Unione sono di fatto azzerati. A partire dal 15 giugno 2017, quindi, chiunque si trovi a viaggiare all’interno di uno dei 27 Paesi dell’UE potrà continuare a utilizzare le soglie del proprio piano tariffario (minuti, SMS e Giga inclusi) o continuerà a pagare a consumo a seconda delle tariffe previste dalla propria SIM senza sostenere costi aggiuntivi. Insomma, anche se ci trovassimo in Austria, Irlanda, Svezia o Spagna, sarà come essere in Italia: potremo continuare a utilizzare i minuti, gli SMS e i gigabyte (non tutti, come vedremo tra poco) della nostra offerta nazionale.
Il più grande cambiamento delle tariffe roaming europee riguarda, infatti, il costo sul mercato wholesale (all’ingrosso) europeo di chiamate, messaggi e navigazione. Il costo delle chiamate con roaming internazionale passa da 0,05 euro a 0,032 euro al minuto; l’invio di un SMS da 0,02 euro a 0,01 euro; 1 gigabyte passa da 50 euro a 7,7 euro (con la previsione di abbassare la soglia a 6 euro al 1 gennaio 2018, 4,5 euro al 1 gennaio 2019 fino a giungere, il 1 gennaio 2022, a soli 2,5 euro).
Le tariffe roaming in Europa degli operatori italiani
Tutti gli operatori italiani, sia quelli fisici sia quelli virtuali, non hanno atteso la data del 15 giugno e hanno anticipato (chi di alcuni giorni, chi di alcune settimane) la scadenza del roaming europeo. Gli utenti italiani, dunque, hanno potuto utilizzare le loro soglie traffico anche negli altri 26 stati dell’Unione Europea pur con alcune limitazioni. Per evitare abusi e nel tentativo di conservare gli attuali equilibri del mercato unico europeo (le tariffe per i piani telefonici variano molto tra i 27 Paesi EU), il regolamento prevede che un utente possa utilizzare, senza costi aggiuntivi, fino al doppio dei gigabyte che potrebbe acquistare con il proprio credito o con il costo del proprio piano tariffario. Così, se si ha un abbonamento mensile da 15 euro, si potranno utilizzare senza problemi tutti i minuti e tutti gli SMS che si vorranno, ma avrà una soglia dati di circa 3 gigabyte (destinati a salire nei prossimi anni, visto il calo delle tariffe roaming previsto nel regolamento). Un dato significativo, se si pensa che alcuni piani tariffari italiani prevedono soglie dati più elevate: potrà capitare, dunque, di non poter consumare tutti i gigabyte disponibili in patria e di dover prestare comunque un po’ di attenzione onde evitare di ritrovarsi con costi aggiuntivi indesiderati.
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