Nel 2019 prenderà forma l’accordo con Open Fiber e altri operatori per l’offerta di connettività in fibra ottica. Intanto Sky Italia ricevere l’ok dall’AGCOM: è un operatore di rete.
Un altro passo nella direzione di un’offerta unica fibra-pay TV. Sky Italia è stata ufficialmente definita come “operatore di rete” nel Registro pubblico Operatori di Comunicazione (ROC) dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). Un ulteriore tassello verso quell’offerta “tutto incluso” che, con l’accordo siglato con Open Fiber, prenderà il via l’anno prossimo e metterà in condizione Sky di vendere connessioni a fibra ottica a Internet.
L’evoluzione dell’offerta di Sky, però, porta con sé un’interessante avvicendamento. Nel Regno Unito, dove Sky già offre un servizio completo su fibra ottica, la società opera utilizzando un proprio router, ossia Sky Hub. Tale organizzazione va ovviamente in disaccordo con la delibera dell’AGCOM che sancisce che, dal 31 dicembre, ogni operatore dovrà permettere agli utenti di scegliere liberamente il proprio modem/router per la linea fissa.
Secondo le linee guida dell’Organismo dei Regolatori Europei delle Comunicazioni Elettroniche (BEREC), però, un router può essere “imposto” se l’operatore dimostra che il suo apparecchio sia essenziale per erogare in modo adeguato il suo servizio. Quest’ultima è la leva che Vodafone, Fastweb e soci hanno cercato di sfruttare nei propri ricorsi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio. Sky Italia dovrebbe, insomma, dimostrare che senza lo Sky Hub la sua offerta basata sulla fibra ottica non potrebbe essere erogata oppure soffrirebbe di notevoli limitazioni.
Potrebbero esserci delle novità: il recente passaggio del gruppo Sky all’interno della galassia Comcast potrebbe portare, oltre a un’accelerazione sul fronte dell’offerta Sky per la connessione in fibra (visto che la casa madre è decisamente attiva su questo fronte negli Stati Uniti), anche un cambio dell’apparato che Sky potrebbe utilizzare, non più quello impiegato nel Regno Unito, ma qualcosa di più “americano”, probabilmente più aperto. E forse risolutivo del problema legato ai nuovi vincoli sul modem libero.
Da Sky non ci sono ancora comunicazioni ufficiali sui tempi del lancio dell’offerta fibra (che non va confusa con la possibilità, già attiva ora, di vedere i canali Sky via fibra ottica), ma si potrebbero avere importanti novità già nel primo trimestre del 2019. Più o meno per lo stesso periodo potrebbe arrivare l’atteso aggiornamento al software Sky Q per gli utenti con l’offerta pay TV su fibra ottica, per il momento fermi ancora alla release software “MySky”; l’hardware è già compatibile.